Teatro

Lezioni di cucina dal palco del Teatro Festival

Lezioni di cucina dal palco del Teatro Festival

Palinsesti televisivi, trasmissioni radiofoniche, libri: ovunque si insegna l’arte culinaria, e adesso la cucina ha conquistato anche le tavole del palcoscenico. L’associazione culturale Loro di Napoli al teatro Sannazaro, in occasione del Napoli Teatro Festival Italia, propone Il teatro in cucina: ragù. Protagonista del progetto di Rosi Padovani è però esclusivamente la cucina partenopea, e questa commediola è la continuazione, o meglio la terza tranche, di spettacoli che precedentemente hanno avuto per soggetto la “genovese” e la “parmigiana di melanzane”.

Il ragù – la cui preparazione è per i napoletani un rito, un viaggio iniziatico che conduce e accompagna al riposo settimanale della domenica – non è solo evocato, la sua ricetta non è unicamente descritta nei dettagli, il ragù in questo caso è “naturalisticamente” cucinato sulla scena. Le due protagoniste – Antonella Morea e Federica Aiello – si confessano, raccontano i loro turbamenti amorosi, le improvvise passioni che scaturiscono da un incontro inaspettato; parlando parlando cucinano, e da vere cuoche provette insegnano al pubblico – o a chi ancora non lo sapesse fare – a preparare il ragù, consigliando e suggerendo i propri gusti nella scelta degli ingredienti da utilizzare.

Il ragù “pippea” nella pentola, le passioni amorose si complicano, e un profumo accattivante e seducente si diffonde in platea. Di volta in volta il ragù assurge al ruolo di pozione magica, di metafora della vita, ma soprattutto di simbolo della napoletanità. I topos della cultura partenopea si rincorrono sul palcoscenico: il "monaciello", le canzoni, le battute giocate sui doppi sensi, e i racconti in un dialetto antico che ricordano Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile. Si esce da quest’impasse di luoghi comuni grazie alla travolgente personalità di Antonella Morea, le cui battute incalzanti dettano il ritmo dell’intero spettacolo. Dalla teoria alla pratica, dal mondo parallelo della scena al mondo reale, al termine della commedia un fumante piatto di ragù attende lo spettatore.